domenica 12 maggio 2013

La mamma...

Epicuro è il primo filosofo antico che svela i suoi sentimenti verso la madre. 
In una lettera, parzialmente conservataci da Diogene di Enoanda, Egli scrive:

e perciò, mamma, abbi fiducia, poiché codeste tue immaginazioni non ti svelano nessun male mio; anzi, io acquisto ogni giorno maggiore incentivo a progredire sulla via della felicità. Pensa che sono felicissimo per la gioia di tali beni e sii orgogliosa di quello che faccio qui. E poi, risparmia per te queste cose che tu continuamente mi invii: non vorrei che mancassero a te per averne io di troppo, mentre preferisco mancarne io purché le abbia tu.

È da premettere che per il filosofo " aggiungere un pò di cacio conservato agli abituali pane ed acqua era già segno di festa". Infatti, le condizioni di salute ed il cibo precario, avevano destato la preoccupazione della madre.

Comprendiamo dunque che:
La mamma è la dimora di ognuno dei suoi figli! E riconosciamo, inoltre, alcune virtù che le appartengono quali: 
l'amore, la pazienza, il conforto, la prudenza, la semplicità, la temperanza, la giustizia e la diligenza.




2 commenti:

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  2. SUPPLICA A MIA MADRE
    E’ difficile dire con parole di figlio
    ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
    Tu sei sola al mondo che sa, del mio cuore,
    ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
    Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
    Sei insostituibile. Per questo è dannata
    alla solitudine la vita che mi hai data.
    E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
    d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
    Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
    sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
    ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
    alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
    Era l’unico modo per sentire la vita,
    l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
    Sopravviviamo: ed è la confusione
    di una vita rinata fuori dalla ragione.
    Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
    Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
    PIER PAOLO PASOLINI

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