venerdì 22 giugno 2012
La nostra conoscenza naturale, trae origine dal senso, e quindi si
estende fin dove puo' essere condotta come per mano dalle realta'
sensibili. Ora, mediante le realta' sensibili il nostro intelletto non
puo' giungere sino al punto di vedere l'essenza divina, poiche' le
creature sensibili sono effetti di Dio che non adeguano la potenza della
loro causa. Quindi mediante la conoscenza delle realta' sensibili
non si puo' avere la piena conoscenza della potenza di Dio, e per cio'
stesso neppure quella della sua essenza. Ma siccome tali realta' sono
effetti dipendenti dalla loro causa, ne segue che per mezzo di esse
possiamo essere condotti sino a conoscere di Dio se esista, e a
conoscere altresi' cio che a lui conviene necessariamente come alla
causa prima di tutte le cose, eccedente tutti i suoi effetti. Quindi noi
conosciamo di Dio la sua relazione con le creature, che cioe' egli e'
la causa di tutte, e la differenza esistente tra queste e lui, che cioe'
egli non e' nulla di quanto e' causato da lui; e che cio' va escluso da
lui non gia perche' egli sia mancante di qualcosa, ma perche' tutto
supera. (San Tommaso d'Aquino, articolo 12,argomento 12, Summa
Theologiae)
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