S. Paolo [Ef 1, 4] afferma: «In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo».
Dimostrazione: La predestinazione concettualmente presuppone l‘elezione, e questa presuppone l‘amore. E la ragione di ciò è che la predestinazione, è parte della provvidenza. La provvidenza poi, come anche la prudenza, è il piano esistente nell‘intelletto che dispone la destinazione di alcuni esseri al fine. Ora, non si comanda la destinazione di un qualcosa al fine se non precede la volizione del fine. Per cui la predestinazione di alcuni alla salvezza eterna presuppone, logicamente, che Dio voglia la loro salvezza. Ora, questa volontà comprende l‘elezione e l‘amore. L‘amore in quanto Dio vuole ad essi il bene che è la salvezza eterna poiché, come si è detto altrove [q. 20, aa. 2, 3], amare significa volere del bene a qualcuno; l‘elezione invece in quanto [Dio] vuole tale bene ad alcuni a preferenza di altri, dato che alcuni li riprova. Però l‘elezione e l‘amore in Dio hanno una disposizione diversa che in noi: poiché in noi la volontà amando non crea il bene, ma piuttosto dal bene che già esiste siamo incitati ad amare. E perciò scegliamo uno per amarlo, e quindi in noi l‘elezione precede l‘amore. In Dio invece è il contrario. Infatti la sua volontà, con la quale amando vuole a qualcuno un bene, è causa del fatto che questo bene sia posseduto da costui a preferenza di altri. E così è evidente che l‘amore è logicamente presupposto all‘elezione, e l‘elezione alla predestinazione. Per conseguenza tutti i predestinati sono amati ed eletti.
(S. Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae, Articolo 4, Argomento 21)
"Facessi nel tuo cuore
RispondiEliminauna mangiatoia per il suo natale,
Dio nascerebbe bambino
di nuovo sulla terra".
(Angelus Silesius)
DIPENDE DA TE!!!!