Studiando il libro VII delle Leggi di Platone...
Nessuna cosa superflua deve essere d'impedimento alle altre opere che convengono al corpo per l'assegnazione delle fatiche e del nutrimento, né all'anima per l'assegnazione degli insegnamenti e dei costumi...
Quindi, un sonno eccessivo non si adatta per natura né ai nostri corpi né alle nostre anime né alle azioni relative ad essi. Nessuno infatti quando dorme vale niente, niente di più di chi non vive; ma chiunque di noi si dà cura della propria vita e del proprio pensiero sta sveglio il maggior tempo possibile, riservando al sonno solo ciò che è utile per la sua salute.
Riflettendo e meditando mi viene in mente un passo del Vangelo di Marco:
"State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso... Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà... Quello che dico a voi, lo dico a tutti:Vegliate!"
“Chi anche solo in una certa misura è giunto alla libertà della ragione, non può mai sentirsi sulla terra nient’altro che un viandante, non un viaggiatore diretto a una meta finale (…).Quando silenziosamente, nell’equilibrio dell’anima mattinale, egli passeggerà sotto gli alberi, gli cadranno intorno dalle cime e dai recessi del fogliame solo cose buone e chiare, i doni di tutti quegli spiriti liberi che abitano sul monte, nel bosco e nella solitudine e che, simili a lui, nella loro maniera ora gioiosa e ora meditabonda sono viandanti e filosofi.Nati dai misteri del mattino, essi meditano come mai il giorno, fra il decimo e il dodicesimo rintocco di campana, possa avere un volto così puro, così luminoso, così trasfiguratamente sereno: essi cercano la filosofia del mattino.”
RispondiEliminaF. NIETZSCHE, Umano, troppo umano.§638.