martedì 3 settembre 2013

Virtù...

" Ma allora a noi stessi che cosa rimane? Rimane il nostro io autentico, a cui la natura ha dato la possibilità di dominare le passioni. Ecco dunque che fra tutti questi mali che ci toccano a causa del corpo, almeno questa virtù che non ha padrone ci è stata concessa da Dio. E la virtù ci è necessaria non nei momenti di serenità, ma in quelli in cui si corre il rischio di precipitare nel male a motivo della sua mancanza. Ecco perché si deve fuggire da qui e separarsi da quello che è in sovrappiù, per non ridursi ad un composto, ossia a un semplice corpo dotato di anima, in cui prevale la natura corporea che ha solo qualche vaga traccia di anima. In tal caso, la convivenza di corpo e anima si risolverebbe a tutto vantaggio del corpo, in una vita che si esaurisce totalmente nella corporeità."

(Plotino, Enneade II,3)

Nessun commento:

Posta un commento