Partendo dall’aristotelico principio di non contraddizione….
“ che cio che è sia quando è e che ciò che non è non sia quando non è, è
necessario”, con precisazione che “ non
è necessario né che tutto quanto ciò che è sia, né che tutto quanto ciò che non
è non sia”.
La validazione di questo principio che lo Stagirita qualifica
come il più saldo di tutti e al quale attribuisce il carattere della necessità,
vale a dire della non ipoteticità, non può consistere in una
dimostrazione, poiché, trattandosi di un principio generalissimo, non è
deducibile da nulla, dal momento che nulla gli è anteriore.
Quindi nulla è anteriore all’ente…
Anche San Tommaso afferma che nulla è anteriore all’ente :
“L’essere è la prima delle realtà create”
L‘ente è concettualmente anteriore al bene.
Infatti il significato letterale del nome [che noi diamo a una cosa] è ciò che
l‘intelletto concepisce della medesima, e che esprime mediante la parola: per
cui è primo, come concetto, ciò che per primo cade sotto la concezione della
nostra intelligenza. Ora, la prima cosa che la nostra intelligenza concepisce è
l‘ente: poiché, come dice Aristotele [Met. 9, 9], una realtà è conoscibile in
quanto è in atto. Per cui l‘ente è l‘oggetto proprio dell‘intelligenza: e
quindi è il primo intelligibile, come il suono è il primo udibile. Così dunque
l‘essere precede concettualmente il bene.
Nessun commento:
Posta un commento