martedì 10 luglio 2012

L'atto dell'amore...

L‘atto dell‘amore tende sempre verso due oggetti: verso il bene che si vuole a qualcuno e verso colui al quale si vuole il bene, poiché amare qualcuno vuol dire precisamente volere a lui del bene. Quindi, dal momento che uno
si ama, vuole a se stesso del bene, e questo bene cerca di unirlo a se medesimo per quanto può. Per tale motivo l‘amore è detto forza unitiva anche in Dio, però senza composizione di sorta, poiché quel bene che [Dio] vuole a se stesso non è altra cosa che lui medesimo, il quale è buono per essenza. In quanto poi uno ama un altro, vuole del bene a quest‘altro. E lo tratta come se stesso, rivolgendo a lui il bene come a se medesimo. E in questo senso l‘amore è detto forza aggregativa: poiché uno aggrega un altro a se medesimo, e lo tratta come un altro se stesso. E così anche l‘amore divino è una forza aggregativa, senza che per questo in Dio vi sia composizione, in quanto egli vuole per altri cose buone.
(San Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae)

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