Così dunque deve dirsi della vita. La voce vita infatti deriva da un qualcosa che appare all‘esterno e che consiste nel movimento spontaneo; ma questo nome non è adoperato per indicare tale fenomeno, bensì per significare una sostanza alla quale compete, secondo la sua natura, di muoversi spontaneamente, o comunque di determinarsi all‘operazione. E secondo ciò vivere non è altro che essere in tale natura, e la vita indica la medesima cosa, ma in astratto, come la voce corsa significa il correre in astratto. Quindi il termine vivente non è un attributo accidentale, ma sostanziale. — Qualche volta, tuttavia, il termine vita, in senso meno proprio, è usato per designare le operazioni della vita, dalle quali è stato desunto; e in questo senso il Filosofo [Ethic. 9, 9] dice che «vivere è principalmente sentire e intendere»
(San Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, Articolo 2, Argomento 18)
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