venerdì 7 settembre 2012

Se fossi re!


Oh se fossi re! Quante belle cose vorrei adempire. Prima di ogni altra, vorrei essere sempre un re religioso, come ora sono e spero di esserlo sempre. Combatterei prima di tutto il divorzio, da molti cattivi desiderato, e farei sì che il sacramento del matrimonio fosse maggiormente rispettato.
Che cosa accade a Giuliano l’apostata, il quale era intrepido, temperante e studioso, ma che ebbe poi il gran torto di rinnegare il cristianesimo, in cui era stato educato, perché si era già fisso in mente di far risorgere il paganesimo? Per lui fu tempo sprecato, perché non ottenne altro che l’odioso nome di apostata.
Anzi io cercherei di illustrare il mio nome col battere sempre la via del vero cristiano; guai poi a coloro che non volessero seguirla! Li punirei subito o col metterli in prigione o coll’esilio o pure con la morte. Avrei a massima l’esempio di Alessandro Severo: “non fate ad altri quello che non vorreste a voi fosse fatto”. Durante il mio regno non farei altro che visitare le provincie per migliorarne l’amministrazione, e lasciare dappertutto memorie con egregi monumenti, come porte strade circhi biblioteche ecc…
Mi dimostrerei affabile, umano, osservatore delle leggi, passeggerei come semplice cittadino, darei udienza a tutti, vestirei alla buona, usando vesti fatte dalle donne in casa.
Accoglierei alla mia corte i più grandi scrittori, stipendierei bene i maestri di retorica, favorirei le arti e sarebbe mia massima quella di Vespasiano . “ che solo un amico dell’umanità è degno di comandare”.

Francesco Forgione (San Pio da Pietralcina).
1902

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