Si riflette sulla rinuncia del Papa. Riporto una parte significativa...
Cosa cambierà questo gesto nella Chiesa e nel mondo? Sarà possibile aggirarlo, fare come se non fosse successo nulla?
La Chiesa è assistita dallo Spirito Santo, le cui vie sono insondabili. Ecco quello che credo. Io credo anche che il seme caduto per terra, ricoperto dal terreno, dà molto frutto. E sarà ciò che accadrà con questo atto di nascondimento: sono sicuro che determinerà una grande fecondità. Sin d'ora quel gesto afferma che la santità la vince su tutte le grandezze di gerarchie, e che il segreto di Dio vale più di tutti i nostri programmi pianificati, un messaggio a mio parere essenziale per questa nuova evangelizzazione che è stata oggetto dell'ultimo sinodo. Dopodiché, tutte le logiche dei commentatori ideologizzati, quelli che si chiedono " il prossimo papa sarà un conservatore? Sarà un progressista? Segnerà una svolta in direzione della post-modernità?", ecco questi modi di pensare ignorano, che attraverso il conclave, il Papa è anzitutto eletto dall'alto. Questa verticalità fa sì che la questione non si possa affrontare in termini di continuità o rottura in rapporto al pontificato precedente. Il nuovo papa sarà anche lui un supplente dell'Eterno. Trarrà del nuovo dall'antico, sarà allo stesso tempo radicalmente lo stesso, perché si tratta dello stesso Cristo, e radicalmente inatteso, perché si tratta sempre dell'avvenimento della fede.
Un atto che per il filosofo "darà molto frutto".
Intervista integrale su Tempi del 20/02/2013
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