giovedì 21 marzo 2013

La verità è una ed assoluta!

" Se il progresso per essere progresso ha bisogno della crescita morale dell'umanità, allora la ragione del potere e del fare deve altrettanto urgentemente essere integrata mediante l'apertura della ragione alle forze salvifiche della fede, al discernimento tra bene e male. Solo così diventa una ragione veramente umana. Diventa umana solo se è in grado di indicare la strada alla volontà, e di questo è capace solo se guarda oltre se stessa. In caso contrario la situazione dell'uomo, nello squilibrio tra capacità materiale e mancanza di giudizio del cuore, diventa una minaccia per lui e per il creato."
( Benedetto XVI, Spe Salvi)

Nell'enciclica Spe Salvi, Benedetto XVI fece una dura critica al relativismo. Anche il mito della caverna descritto da Platone nella Repubblica, benché in modo singolare e ben diverso , può evocare una funzione critica nei confronti del relativismo.
In un'introduzione del testo platonico si legge:

L'interesse centrale di Platone consiste i nel tracciare un possibile itinerario di liberazione dell'anima dai vincoli mondani, che da un lato la rinchiudono nell'ambito di una conoscenza solo sensoriale e dei relativi saperi empirici, dall'altro la costringono all'accettazione passiva del sistema delle doxai, dei valori e modelli normativi imposti nell'ambiente sociale. L'educazione può condurre l'anima verso forme di conoscenze più elevate, vere e stabili!

La verità è una ed assoluta! E chi guarda alla verità deve camminare con essa, edificarla e confessarla!

1 commento:

  1. A che genere di uomini appartengo? A quello di chi prova piacere nell’essere confutato, se dice cosa non vera, e nel confutare, se qualcuno non dice il vero, e che, senza dubbio, accetta d’esser confutato con un piacere non minore di quello che prova confutando. Infatti, io ritengo che l’esser confutati sia un bene maggiore, nel senso che è meglio essere liberati dal male più grande piuttosto che liberarne altri. Niente, difatti, è per l’uomo un male tanto grande quanto una falsa opinione sulle questioni di cui ora stiamo discutendo. Se dunque anche tu sostieni di essere un uomo di questo genere, discutiamo pure; altrimenti, se credi sia meglio smettere, lasciamo perdere e chiudiamo il discorso. (Platone, "Gorgia" 458a3-b3)

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