Per capire cos'è l'esorcismo si deve partire da Gesù Cristo
e dalla sua stessa prassi.
Gesù Cristo è venuto per annunciare e inaugurare il regno di
Dio sul mondo e sugli uomini. Gli uomini hanno una capacità di accogliere Dio
nei loro cuori (Rom 5, 5). Questa capacità di accogliere Dio viene, però,
offuscata dal peccato e talvolta il male, nell'uomo, occupa il posto dove Dio
vuole vivere. Per questo Gesù Cristo è venuto a liberare l'uomo dalla
dominazione del male e del peccato e così anche da tutte le forme di
dominazione del maligno, cioè del diavolo e dei suoi spiriti maligni chiamati
demoni, che vogliono deviare il senso della vita dell'uomo. Per questa ragione
Gesù Cristo scacciava i demoni e liberava gli uomini dalle possessioni degli
spiriti maligni, per farsi spazio nell'uomo, cosicché quest'ultimo acquisti la
libertà verso Dio, il quale vuole dare il suo Spirito Santo all'uomo che è
chiamato a diventare suo tempio (1 Cor 6, 19; 1 Pt 2, 5) per dirigere i suoi
passi (Rom 8, 1-17; 1 Cor 12, 1 -11; Gal 5, 16-26) verso la pace e la salvezza.
Qui c'entra la Chiesa e il suo ministero.
La Chiesa è chiamata a seguire Gesù Cristo e ha ricevuto il
potere, da parte di Cristo, di continuare nel suo nome la sua missione. Allora
l'azione di Cristo per liberare l'uomo dal male si eserciterà attraverso il
servizio della Chiesa e dei suoi ministri ordinati, deputati dal Vescovo per
compiere i sacri riti indirizzati a liberare gli uomini dalla possessione del
maligno.
L'esorcismo è,
allora, un'antica e particolare forma di preghiera che la Chiesa adopera contro
il potere del diavolo. Ecco come nel Catechismo della Chiesa Cattolica viene
spiegato cos'è l'esorcismo e come esso viene esercitato:
Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in
nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro
l'influenza del Maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù
l'ha praticato (Mc 1, 25 s.); è da Lui che alla Chiesa deriva il potere e il
compito di esorcizzare (cf. Mc 3, 15; 6, 7.13; 16, 17). In una forma semplice
l'esorcismo è praticato durante la celebrazione del Battesimo. L'esorcismo
solenne, chiamato "grande esorcismo", può essere praticato solo da un
presbitero e con il permesso del Vescovo. In ciò bisogna procedere con
prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa. L'esorcismo
mira a scacciare i demoni o a liberare dall'influenza demoniaca, e ciò mediante
l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il
caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della
scienza medica. È importante, quindi accertarsi, prima di celebrare
l'esorcismo, che si tratti di una presenza del Maligno e non di una malattia
(cf. Codice di Diritto Canonico, can. 1172) - (Catechismo della Chiesa
Cattolica, n. 1673).
La Sacra Scrittura c'insegna che gli spiriti maligni, nemici
di Dio e dell'uomo, svolgono la loro azione in modi diversi; tra questi è
segnalata l'ossessione diabolica chiamata anche possessione diabolica. Ma
l'ossessione diabolica non è il modo più frequente in cui esercita il suo
influsso lo spirito delle tenebre. L'ossessione ha caratteristiche di
spettacolarità e in essa il demonio s'impadronisce in un certo modo delle forze
e dell'attività fisica della persona che subisce la possessione. Non può, però,
impadronirsi della libera volontà del soggetto, e perciò il demonio non può
ottenere dalla persona posseduta un coinvolgimento della libera volontà, al
punto da farla peccare. Ciononostante la violenza fisica che il diavolo
esercita sull'ossesso è un incentivo al peccato ed è questo che lui vuoi
ottenere. Il rituale dell'esorcismo segnala diversi criteri e indizi che
permettono di arrivare, con prudente certezza, alla convinzione che ci si trovi
dinanzi ad una possessione diabolica. È allora che l'esorcista autorizzato può
eseguire il solenne rito dell'esorcismo. Tra questi criteri sono: il parlare
con molte parole di lingue sconosciute o capirle; rendere note cose distanti
oppure nascoste; dimostrare forze al di là della propria condizione, e ciò
insieme con avversione veemente verso Dio, la Madonna, i Santi, la croce e le
sacre Immagini.
Viene sottolineato che per eseguire l'esorcismo c'è bisogno
dell'autorizzazione del Vescovo diocesano, autorizzazione che può essere
concessa per un caso specifico oppure in modo generale e permanente al
Sacerdote che esercita nella diocesi il ministero di esorcista.
Il Rituale Romano conteneva, in un apposito capitolo, le
indicazioni e il testo liturgico degli esorcismi. Questo capitolo era l'ultimo
ed è rimasto senza essere revisionato dopo il Concilio Vaticano II. La stesura
finale di questo Rito degli Esorcismi ha richiesto molti studi, revisioni,
aggiornamenti e modifiche con varie consultazioni delle Conferenze Episcopali,
dopo un'analisi da parte di un'Assemblea Ordinaria della Congregazione per il
Culto Divino. Il lavoro è costato dieci anni e ha dato come risultato il testo
attuale, approvato dal Sommo Pontefice, che viene oggi reso pubblico e messo a
disposizione dei Pastori e dei fedeli della Chiesa. Rimarrà ancora un lavoro di
competenza delle rispettive Conferenze episcopali: cioè quello della traduzione
di questo Rituale nelle lingue parlate nei rispettivi territori; queste
traduzioni dovranno essere esatte e fedeli all'originale latino e dovranno
essere sottoposte, secondo la norma canonica, alla recognitio della
Congregazione per il Culto Divino.
Nel Rituale che oggi presentiamo si trova, innanzitutto, il rito
dell'esorcismo propriamente detto, da esercitarsi su una persona ossessa.
Seguono le preghiere da recitarsi pubblicamente da un sacerdote, con il
permesso del Vescovo, quando si giudica prudentemente che c'è un influsso di
Satana su luoghi, oggetti o persone, senza arrivare però allo stadio di una
possessione vera e propria. C'è, inoltre, una raccolta di preghiere da
recitarsi privatamente da parte dei fedeli, quando essi sospettano con
fondatezza di essere soggetti ad influssi diabolici.
L'esorcismo ha come punto di partenza la fede della Chiesa,
secondo la quale esistono Satana e gli altri spiriti maligni, e che la loro
attività consiste nell'allontanare gli uomini dal cammino della salvezza. La
dottrina cattolica c'insegna che i demoni sono angeli caduti a causa del loro
peccato, che sono esseri spirituali di grande intelligenza e potere: "La
potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per
il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire
l'edificazione del Regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio
contro Dio e il suo Regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi
danni - di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica per ogni
uomo e per la società -, quest'azione è permessa dalla divina Provvidenza, la
quale guida la storia dell'uomo e del mondo con forza e dolcezza. La
permissione divina dell'attività diabolica è un grande mistero, ma "noi
sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rom 8,
28)" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 395).
Vorrei sottolineare che l'influsso nefasto del demonio e dei
suoi seguaci viene abitualmente esercitato attraverso l'inganno, la menzogna,
la bugia e la confusione. Come Gesù è la Verità (cf.Gv 8, 44), così il diavolo
è il bugiardo per eccellenza. Da sempre, sin dall'inizio, la menzogna è stata
la sua strategia preferita. Non c'è dubbio che il diavolo riesca ad
intrappolare tante persone nella rete delle bugie, piccole o clamorose. Inganna
gli uomini facendo loro credere che la felicità si trovi nel denaro, nel
potere, nella concupiscenza carnale. Inganna gli uomini persuadendoli che non
hanno bisogno di Dio e che sono autosufficienti, senza bisogno della grazia e
della salvezza. Addirittura inganna gli uomini diminuendo, anzi facendo
scomparire il senso del peccato, sostituendo alla legge di Dio come criterio di
moralità, le abitudini o le convenzioni della maggioranza. Persuade i bambini
che la bugia è un modo adatto per risolvere diversi problemi, e così, man mano,
si crea tra gli uomini un'atmosfera di diffidenza e di sospetto. Dietro le
bugie e le menzogne, che portano l'immagine del Grande Bugiardo, si sviluppano
le incertezze, i dubbi, un mondo dove non c'è più sicurezza né Verità e dove,
invece, regna il relativismo e la convinzione che la libertà consista nel fare
quel che si vuole; così non si capisce più che la vera libertà è
l'identificazione con la volontà di Dio, fonte del bene e dell'unica felicità
possibile.
La presenza del diavolo e della sua azione, spiega
l'avvertimento del Catechismo della Chiesa Cattolica: "la drammatica
condizione del mondo che "giace" tutto "sotto il potere del
maligno" (1Gv 5, 19), fa della vita dell'uomo una lotta: "Tutta
intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le
potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall'origine del mondo, che
durerà, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno. Inserito in questa
battaglia, l'uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene,
né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con
l'aiuto della grazia di Dio" (Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione
pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 37, 2)
" - (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 409).
La Chiesa è sicura della vittoria finale dì Cristo e perciò
non si lascia trascinare dalla paura o dal pessimismo, ma allo stesso tempo è
consapevole dell'azione del maligno che cerca di scoraggiarci e di seminare la
confusione. "Abbiate fiducia - dice il Signore - Io ho vinto il mondo!
" (Gv 16, 33). In questa cornice trovano il loro posto gli esorcismi,
espressione importante, ma non l'unica, della lotta contro il maligno.
Dal Vaticano, il 26 gennaio 1999
Jorge A. Card. MEDINA ESTÉVEZ
Prefetto