domenica 24 novembre 2013

Obbedienza...

La vita dell’uomo sulla terra è obbedienza. Vita ed obbedienza si equivalgono. La vita è obbedienza e l’obbedienza è vita. Quando la vita viene scardinata dall’obbedienza, all’istante si entra in un processo di morte. La non obbedienza è non vita. La non vita è già morte. 
Il principio è facile nella sua formulazione, difficile è nella sua interpretazione, perché arduo, se non impossibile, stabilire la fonte ultima dalla quale scaturisce l’obbedienza per l’uomo. Oggi la nostra società vive un momento di forte crisi di identità, di vera morte, perché non sa più qual è la fonte dalla quale scaturisce per essa la vera obbedienza. Avendo oscurato la fonte primaria, nessuna sorgente derivata ha più consistenza di principio. Non si può spegnere la luce del sole e pensare di riscaldare la terra accendendo qualche fiammifero.
L’uomo ha spento Dio come sua fonte primaria, assoluta di obbedienza e lo ha sostituito con se stesso. Ha declassato il Signore della vita a pura idea, pensiero, immaginazione, creazione inutile. Ha deciso di erigere se stesso come unico principio, sola fonte di vera obbedienza per tutti gli altri. Questa è sublime insipienza. Nessun uomo potrà mai erigersi a fonte unica di obbedienza. Ogni uomo, uguale ad ogni altro uomo in dignità, pensiero, scienza, intelligenza, libertà, volontà, pretende anche lui di erigere se stesso quale unica e sola sorgente di obbedienza. Nasce il caos cui si assiste ogni giorno.
La nostra società oggi sta vivendo un tremendo, terrificante processo di morte, perché ognuno pensa seriamente che il suo pensiero, la sua volontà, il suo sentimento, la sua visione politica, morale, scientifica, economica debbano essere imposti a tutti. Essendo lui scardinato dal principio primo dell’obbedienza che è il vero Dio, essendosi fatto adoratore di se stesso, pone la propria mente come l’unico Dio da adorare. Quest’uomo che si è fatto principio di obbedienza per gli altri, vuole sottomettere gli altri al suo pensiero con la violenza, il sopruso, la delinquenza, la guerriglia, il caos sociale e politico, lo sciopero, il governo dei pensieri attraverso la stampa, i Mass Media, tutti quegli strumenti di apparente legalità che altro non sono se non sottile forma, invisibile via, per soggiogare gli altri al proprio pensiero, alle proprie idee, alla propria volontà. 
La nostra epoca è tremendamente atea. Lo attesta il suo stile di vita che è perenne disobbedienza. Si è senza autorità umana, perché si è senza autorità divina. L’uomo si sostituisce a Dio in ogni campo, non solo in quello della politica, ma anche in quello della scienza e si pone come principio originante di ogni obbedienza, anziché rimanere principio originato, secondario, dipendente dalla sola ed unica obbedienza che proviene dall’ascolto della volontà del suo Dio e Signore. L’episodio biblico che oggi sottoponiamo all’attenzione di tutti ci vuole insegnare questa unica e sola verità.

Sac. Costantino di Bruno (Periodico quindicinale di informazione religiosa e culturale, Anno 30, n.24)