" Noi siamo in cerca non del Bene come causa ma di quello immanente. Si è più volte ribadito che la Vita perfetta, autentica e reale, sta in quella natura intellettiva, mentre tutte le altfe vite sono imperfette, in quanto semplici simulacri di vita, in sé acerbe e ancora impure, che non partecipano più della vita, che del suo contrario. Insomma, ci sia permesso dire che se tutti i viventi si originano da un unico Principio e se gli altri esseri non godono del medesimo livello di vita, allora è necessario che un siffatto Principio sia la prima vita e la più perfetta".
Così scriveva Plotino nel IV trattato della I Enneade. È il trattato sulla felicità, il quarantesimo in ordine cronologico ed è stato scritto dal Filosofo negli ultimi anni della sua vita. Esso è il frutto dell'esperienza di una vita intera!
La felicità, infatti, non consiste nel solo vivere bene nella sfera fisica bensì nel vivere una vita spirituale perfetta, la quale consente di raggiungere il Bene supremo. Solo così l'uomo riuscirà non ad evitare ma ad affrontare i "mali" considerandoli per quello che sono e quindi saperli, inevitabilmente, sopportare.